Quando a vincere è la squadra accade qualcosa di magico, di speciale, di insolito: la gioia si moltiplica, la felicità raggiunge le stelle e il sentirsi parte di un gruppo è qualcosa di sensazionale. Ma non si è campioni solo perché si è vinto qualcosa, si è campioni per tanti motivi, ma bisogna esserlo soprattutto per come ci si comporta fuori dal campo di gioco. Ci sono alcune parole che caratterizzano un campione.

La prima è TALENTO, si perché senza il talento difficilmente si arriva in alto, ma non bisogna fare l'errore di pensare che sia un ingrediente sufficiente. Strettamente connesso c'è anche l'ALLENAMENTO, che comporta FATICA. Certo, per ottenere risultati bisogna faticare, sudare mille magliette in palestra, su ogni singola palla, conquistare ogni punto, aggiudicarsi il set e infine l'incontro. Ma questo avviene solo se si è disposti a faticare.

Fatica, allenamento, talento.

Serve però un ALLENATORE, che ti guidi, ti aiuti a rialzarti quando cadi, e ti insegni ad accettare la sconfitta e a rispettare l'AVVERSARIO. Si perché in campo non ci sono nemici, ma avversari, atleti che si sono allenati e sono pronti a confrontarsi con te e tu con loro, per vedere se i mesi di allenamento stanno dando frutto. Ma attenzione: non sei solo!

Ci sono i COMPAGNI DI SQUADRA, la mente molte volte del giocatore. Quando non sai più come giocare, quando ormai non hai più energie, quando fatichi a credere di poter ribaltare la partita arrivano loro, con un incitamento, un 5 o una pacca sulla spalla e tutto sembra più facile. Sono quelli che ti conoscono meglio perché passi ore ad allenarti con loro, fai viaggi che mai avresti pensato per raggiungere le palestre e poi ti ritrovi, dopo una partita, a cena a ridere di una vittoria o ad analizzare una sconfitta.

Sono queste alcune delle parole di un campione. Ci sarebbero anche FORZA, RISPETTO, LEALTÀ, PASSIONE, CORAGGIO. Una frase anonima afferma: "Il lavoro di squadra è l’abilità di lavorare insieme verso una visione comune. L’abilità di dirigere ogni realizzazione individuale verso un obiettivo organizzato. È il carburante che permette a persone comuni di ottenere risultati non comuni."

E queste parole descrivono bene i campioni regionali di Tennis Tavolo che sono stati incoronati questa domenica nella finale svoltasi a Orzinuovi (BS).  In questa nuova occasione di confronto ben 190 atleti provenienti da tutta la Lombardia e di tutte le età si sono sfidati a colpi di racchetta per tentare di conquistare il titolo di campione regionale.

Le precedenti due prove (la prima svoltasi a Cornaredo (Mi) e la seconda a Rogno (BG)) avevano visto rispettivamente 214 e 124 atleti sfidarsi, per guadagnare punti preziosi per la classifica. La quarta prova avrebbe dovuto svolgersi a Inverigo nel mese di febbraio ma è stata annullata a causa dello stop delle attività agonistiche per l'emergenza sanitaria.

Chiunque sia entrato in palestra in una di queste tre gare ha potuto notare la varietà delle divise: erano infatti presenti 40 società lombarde differenti e gli atleti erano di tutte le età, si andava dai bambini più piccoli fino ai veterani, passando anche per le categorie di eccellenza e la categoria di atleti con disabilità. Perché, sì, il tennis tavolo non conosce limiti: è inclusivo e permette a tutti di divertirsi.

Queste gare sono state meravigliosamente organizzate e gestite dalla commissione regionale, formata da Galli Natale Marino (presidente della commissione), Clerici Felice e De Vincenzi Francesca. Alla premiazione finale che ha incoronato campione regionale l’Oratorio Pian Camuno (Vallecamonica) erano presenti anche l'assessore allo sport e Paolo Fasani (presidente del CSI Lombardia). Ottime le prestazioni dei sodalizi lariani con l’US Villa Romanò che sale sul secondo gradino del podio, seguito a ruota dal GS Villa Guardia. 26° posto per l’OSG Guanzate.

A livello individuale buone le prestazioni dei lariani. A questo link le classifiche di giornata e finali.