- MEETING TERRITORIALI: PENSARE LO SPORT A 360° - Questa azione è stata pensata come soluzione sperimentale al problema di assenza nel territorio di prassi di governance condivise tra enti che si occupano di sport e formazione mettendo a sistema le forme di collaborazione già avviate da alcuni partner di progetto. La proposta del progetto è quindi quella di rendere tali esperienze prassi di intervento condivisa nei e tra i vari ambiti (sportivo-formativo-educativo) incrementandone la ricaduta in termini di efficacia (pensando ad un coinvolgimento da parte di ulteriori agenzie educative territoriali). A tal proposito i Meeting hanno l’obiettivo di sviluppare una gestione competente e condivisa tra gli enti in vario modo coinvolti nei processi sportivi e formativo-educativi rivolti a minori/giovani.
- C-LABS - Al fine di utilizzare lo sport per i veicolare contenuti afferenti agli stili di vita corretti, alle funzioni sociali dello sport, alla gestione del problema del drop-out, vengono organizzati dei laboratori aperti alla cittadinanza, con particolare attenzione ai genitori. Si tratta di momenti di formazione e co-progettazione strutturati in modo da agevolare delle riflessioni, momenti per sperimentare il lavoro di squadra, per pensare ad attività/strategie finalizzate a occuparsi e all’avvicinamento dei ragazzi allo sport e al ruolo genitoriale come ruolo importante alla riuscita del progetto.
- OLIMPIADI DEL GIOCO CO-PER-ATTIVO - Il format delle Olimpiadi è stato scelto in virtù del forte valore simbolico che rappresentano i giochi olimpici nati, storicamente, per avvicinare le nazioni e per consentire ai giovani di confrontarsi in una competizione sportiva piuttosto che conflittuale. Prendendo spunto dall’idea di De Coubertin, per questo progetto le Olimpiadi rappresentano l’opportunità di promuovere diverse competenze come: fare squadra, gestire le differenze e le situazioni conflittuali e, per ciascun partecipante, divengono occasione per sperimentarsi come risorsa corresponsabile nello sviluppo dell'attività. I minori diventano “atleti gioco co-per-at(t)ivo” e si allenano durante le settimane nelle “palestre co-per-attive” in vista di una gara finale (settimanale e/o conclusiva dell’estate). L’organizzazione di questa attività prevede che gli “atleti del gioco co-per-at(ti)vo non siano solo i minori che per fascia d’età sono soliti partecipare alle attività estive del territorio (camp, cre ecc.) ma promuove l’inclusione con l’attribuzione di compiti specifici (delle responsabilità a misura es. affiancamento educatore, addetto al materiale ecc.) di tutti quei ragazzi che per vari motivi si trovano ad essere esclusi dalle tradizionali attività estive (si pensi ad un ragazzo di 15/16 anni con disabilità/diagnosi di lieve gravità che si troverebbe per età escluso dai tradizionali centri estivi o a spiccare come il diverso dal target).